Samuele Piccolo, il cocco dei nonni: 12 mila voti a Roma

uscito il 18 aprile 2008L’hanno già ribattezzato il Piccolo grande uomo. Del resto la sua performance non è stata da poco: ha conquistato lo scettro del politico più votato al consiglio comunale di Roma. E per soli 4 voti non ha raggiunto le 12 mila preferenze! Il secondo in classifica, Davide Bordoni, è a quota 8332. Ma chi è Samuele Piccolo, l’uomo che ha fatto l’impresa? Intanto bisogna dire che è colui che ha inventato le larghe intese, facendosi sposare il 19 maggio del 2007 dal sindaco Walter Veltroni alla presenza del testimone di anelli, Gianni Alemanno. E, visti i tempi, scusate se è poco. Ha appena 26 anni e già vanta 8000 voti presi nella precedente tornata elettorale del 2006 nelle liste di An. Voti che sommati ai 12 mila di oggi nel Pdl fanno 20 mila voti. Solo il suo municipio, l’VIII, gli ha riservato 4000 preferenze.
Voti a parte, Samuele Piccolo, può dire di aver già parlato al palazzo di vetro dell’Onu (peronando la pace nel Magreb). Ma la sua arma vincente è stata l’invenzione della festa del nonno. Una trovata che gli ha permesso di fare mambassa di voti da parte degli esponenti della terza età. La sua faccia pulita e le battaglie combattute in favore degli anziani gli hanno consentito di conquistare la fiducia di una fetta di elettori molto vasta e determinata a lasciare il segno. In pratica ha fatto la bella figura del nipotino della porta accanto.
Samuele Piccolo si occupa di marketing, è il capo del personale di un’azienda di consulenza, La Romanina Srl. L’esperienza fatta nel settore del marketing ha permesso a Samuele di cavarsela nel migliore dei modi nel contatto con la gente. I suoi collaboratori dicono di lui che ha preparato queste elezioni in maniera impeccabile. Ha coperto moltissimi seggi con i suoi rappresentanti di lista. Proprio per non farsi sfuggire il successo e non consentire di farsi soffiare qualche voto durante lo spoglio per inesperienza. Nella campagna elettorale ha battuto a tappeto tutte le piazze e i mercati. Ha parlato alle radio locali. A riguardo chiudeva ogni suo intervento con lo slogan «Insieme ce la possiamo fare», una specie di We can de noantri. «È vero, lo ammetto», confida Piccolo, «è uno slogan che ho copiato da Obama. Ma quando l’ho sentito pronunciare anche da Veltroni ho smesso di usarlo».
Ha le idee chiare e i santi in paradiso. Perché da quando si è cimentato nell’associazione Riferimento Popolare si è visto mettere gli occhi addosso dalla classe dirigente di An. L’hanno voluto candidare, e in più di un’occasione a gratificarlo è stato il presidente Fini in persona, intervendo ad alcune sue manifestazioni, come quando al Palacavicchi riuscì a portare 10 mila presenze.
Lui e il fratello sono due imprenditori. Hanno una casa editrice, Terzo millennio, che pubblica libri dedicati alla festa del nonno.
Il suo programma elettorale? In primis lo sgombero dei campi nomadi irregolari e il riordino di quelli a norma di legge. Poi il sociale, le agevolazioni per le aziende che si spostano in periferia.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.

4 pensieri riguardo “Samuele Piccolo, il cocco dei nonni: 12 mila voti a Roma

  1. “peroRando la pace nel MagHreb”, non “peroNando la pace nel Magreb”…
    a meno che non si intendesse “prendere a colpi di perone (osso della gamba) la pace…”

  2. Vi preghiamo di non parlare di questo “soggetto” che rende indecoroso il nome della nostra bella città e di quanti, inconsapevolmente, parlano di lui, perché non sanno chi sono…
    Bisogna far finta di non conoscerlo perché in caso contrario ci mettiamo ad un livello che nemmeno a Casal di Principe, ne vogliono più sentir parlare …

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