Tangenti & sanità: da Poggiolini a Lady Asl

DALL’ANSA

Gli arresti per la gestione della sanità in Abruzzo sono l’ultimo scandalo che ha colpito un settore che si è spesso trovato al centro delle inchieste giudiziarie. Ecco i filoni principali.
LADY POGGIOLINI – Il maggior scandalo per la gestione della sanità rimane legato al ricordo di «lady Poggiolini» e del tesoro nascosto nei ‘puff’ del suo salotto. Lo scandalo, emerso nel 1993 durante un’inchiesta di Tangentopoli, coinvolse l’ex ministro della sanità Francesco De Lorenzo, condannato in Cassazione a oltre cinque anni per tangenti per circa nove miliardi di vecchie lire ottenute da industriali farmaceutici dal 1989 al 1992, durante il suo ministero. Pierr Di Maria ‘lady Poggiolini) fu condannata a un anno e 10 mesi. Suo marito Duilio Poggiolini, l’ex potente direttore generale del servizio farmaceutico nazionale, a 4 anni e 4 mesi.
POGGI LONGOSTREVI – Nel maggio 1997, a Milano, una serie di arresti fa emergere lo scandalo legato alla gestione del Centro di Medicina Nucleare del prof. Giuseppe Poggi Longostrevi. Molte prestazioni non erano mai state eseguite e in molti casi alle prescrizioni erano stati aggiunti altri esami per far lievitare i rimborsi del servizio sanitario nazionale. Inoltre gli esami costosi, in molti casi, non erano neppure necessari. A settembre del 2000, dopo il fallimento di un precedente tentativo, Poggi Longostrevi si suicida.
LE MOLINETTE – Emerge nel 2002 con alcuni arresti che partono dall’ospedale torinese delle Molinette lo scandalo delle valvole cardiache difettose di fabbricazione brasiliana che negli anni Novanta furono impiantate a numerosi pazienti e che sarebbero state la causa di diversi decessi. L’inchiesta si allarga anche a Padova. A febbraio del 2007 il prof. Michele Di Summa, ex primario delle Molinette, è assolto dall’accusa di omicidio colposo e lesioni ma condannato a due anni, 10 mesi e 20 giorni per tangenti sulle forniture di materiale sanitario. Un mese fa invece l’ex primario di cardiochirurgia di Padova Dino Casarotto è stato condannato a 5 anni e 9 mesi per corruzione, omicidio e lesioni colpose nei confronti dei pazienti ai quali aveva impiantato le valvole cardiache difettose.
LADY ASL – Stavolta il centro dell’inchiesta è Roma e una delle protagoniste principali, nota con il soprannome di ‘lady Asl’, è Anna Giuseppina Iannuzzi, imprenditrice del settore sanitario che con le sue dichiarazioni svela, nel marzo del 2007, un sistema di tangenti che hanno nel corso degli anni creato un buco di circa 80 milioni di euro nelle casse della sanità pubblica del Lazio. Lady Asl, condannata a otto anni, confessò di aver distribuito tangenti a politici, dirigenti e funzionari regionali per accreditamenti e convenzioni, per incassare compensi non dovuti con emissione di mandati di pagamento fasulli, per ottenere fondi Ue per corsi di formazione mai svolti. (ANSA).

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.

Un pensiero riguardo “Tangenti & sanità: da Poggiolini a Lady Asl

  1. Il dott Terzili esiste davvero ed e’ un noto reumatologo romano proprietario di cliniche anche ai castelli Romani ex agente segreto durante la seconda guerra mondiale divento’ medico grazie ai suoi servizi orali al noto costituzionalista Prof Pende. A lui si ispiro’ alberto Sordi ma soprattutto il suo sceneggatore gay geloso di un maschio che gli aveva soffiato. Sposo’ una portantina complice delle sue ammucchiate
    e grazie alla potente madre e a un matrimonio di comodo con una ricca ebrea comincio’ la sua scalata alla sanita’ regionale complice il buon giulio andreotti e il buon giulio santarelli.
    Il famoso scandalo di lady asl fu una copertura di una certa magistratura a lui devota vedi presidente di un noto tribunale italiano a lui amico che recentemente ha rifiutato a due pm eroici l’arresto del lestofante denunciato a scampia per pedofilia negli anni 90 si e’ salvato anche per una sua ormai rinnegata amicizia con il capo di un noto servizio segreto che il cognome ricorda le galline.Anna Iannuzzi e’ una creatura rispetto a tale delinquente e storace un educanda.Se prendono lui forse riusciremo a recuperare un po di dignita’ come cittadini e quel magistrato il cui cognome e’ lo styesso del panzone della 7 che ricorda una nota citta’ del nord italia farebbe bene a prendere le distanze e a consentire ad una magistratura democratica e onesta di fare il suo dovere nell’interesse dello sato di diritto.

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