Berlusconi infuriato con Riotta. Il Cavaliere telefona al Tg1: vergognoso il servizio su Di Pietro

uscito il 18 ottobre 2008Redazione politica del Tg1, sabato sera. Squilla uno dei telefoni. Insistentemente. Le edizioni principali del tg sono andate già in onda. Molti redattori hanno finito il turno di lavoro. Uno di loro alza la cornetta. Pronto. Chi? No, in questo momento il responsabile non c’è. Può dire a me… Dall’altra parte della linea l’interlocutore scandisce le seguenti parole: «Le passo il presidente del consiglio…». Brivido sulla pelle del redattore che si schiarisce la voce. Sì, è proprio lui: Silvio Berlusconi. «Buonasera. Mi consenta… Dica al direttore che il servizio della signora Sala sulla manifestazione di Di Pietro è una vergogna. Le cifre divulgate sulle presenze non corrispondono al vero. A quelle diffuse dalle agenzie di stampa e dalla questura». Ovviamente, la telefonata ha scosso i vertici del primo telegiornale della Rai. A tutti è sembrato il colpo finale per il direttore. Già alle prese con diversi problemi di navigazione dopo la caduta del governo Prodi, il premier che lo volle alla direzione. A questo punto sono pochi coloro che scommettono sul fatidico panettone di Natale. Lo mangerà o no? Finora Riotta è riuscito a restare in sella nonostante il percorso pieno di ostacoli. Ci è riuscito anche (e soprattutto) grazie alla «chioccia» Bonaiuti che lo ha accolto sotto le sue ali protettive e gli ha dato la possibilità di riposizionarsi. Non a caso, da più parti si è detto e scritto (a dire il vero con non poca malignità) di come negli ultimi tempi il direttore del Tg1 ha fatto concorrenza a Emilio Fede per fedeltà a re Silvio. E i dati dell’Authority confermano quanto sia istituzionale il Tg1. Al governo è concesso circa un terzo del tempo di parola, antenna e di notizie della politica italiana. Al premier è dedicato uno spazio intorno al 15% (che però scende al 7,90% nel tempo di parola). Tuttavia siamo ben lontani dai dati, un po’ bulgari, del Tg4. Da Fede infatti il solo Cavaliere viaggia su cifre che si aggirano intorno al 50 per cento. Ma adesso Berlusconi è davvero infuriato con il Tg1. Tra l’altro, lo stesso Bonaiuti, pare che abbia fatto un passo indietro e piano piano si stia sfilando. In pratica ha cominciato (anche lui) a prendere le distanze dal direttore del Tg1. Per non finire sul banco degli imputati. Questo ha dato coraggio anche ai redattori, mai così irrequieti con Riotta. A cominciare da Tiziana Ferrario che non ha mai gradito le numerose apparizioni di Bonaiuti nei servizi del Tg1. Per proseguire con Attilio Romita che si è visto fatto fuori dai servizi al seguito di Berlusconi, perché dipinto come un traditore. Il premier ha raccontato la sua telefonata durante il consiglio dei ministri. Sottolineando la sua indignazione per la presunta manipolazione dei dati della manifestazione di Di Pietro. Qualcuno dei suoi ora è pronto a giurare che l’affronto subito non passerà inosservato. La sua collera non si è ancora placata. E siamo alla vigilia di un’altra manifestazione importante, quella del 25 ottobre voluta da Veltroni. Chissà se anche in quell’occasione il centralino del Tg1 squillerà… Siamo sicuri però che quella sera qualche responsabile si fermerà in redazione…

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.

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