Genchi in casa di un killer di Falcone

DA ITALIA OGGI
di STEFANO SANSONETTI

Se la volessimo semplificare, giusto un attimo prima di entrare nei dettagli, potremmo buttarla giù nel modo che segue. Gioacchino Genchi, il superconsulente informatico del pm Luigi De Magistris, ha acquistato nel corso degli anni diversi immobili un tempo appartenuti a una società che faceva capo al boss mafioso Raffaele Ganci, coinvolto nell’attentato a Giovanni Falcone del 1992. Attentato dal quale partì un’inchiesta che Genchi conosce molto bene, essendo stato più volte coinvolto al suo interno come consulente.

A questo punto, però, urgono i dettagli. Seguendo una linea cronologica dobbiamo risalire al 3 giugno del 1999. In questa data, il consulente e l’attuale moglie, Tania Hmeljak (magistrato del tribunale di Palermo), acquistano a Palermo un appartamento di 7,5 vani e 2 cantine di 5 metri quadrati l’una. Gli indirizzi sono diversi: da una parte l’appartamento, dall’altra le cantine. Tutti, però, sono accomunati dalla provenienza. Genchi e la moglie, infatti, li hanno acquistati dalla Camporeale costruzioni srl, che a quell’epoca si trovava sotto sequestro. Il motivo è semplice: la Camporeale è una società riconducibile a Raffaele Ganci, boss mafioso coinvolto nel 1992 nell’attentato in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti di scorta.

Questo legame è provato dalla richiesta di applicazione di misure cautelari che il 10 novembre del 1993 viene formulata al gip di Caltanissetta dai pm che indagavano sull’attentato a Falcone (Gianni Tinebra, Francesco Paolo Giordano, Carmelo Petralia, Ilda Boccassini e Fausto Cardella). Tra i destinatari della richiesta dei pm, oltre a Totò Riina e a molti altri boss, compariva proprio Raffaele Ganci. Figura, quest’ultima, sulla quale i pubblici ministeri, nella richiesta, si concentrano molto, perché ritenuta strategica. Nell’atto, i magistrati sostengono che pur non comparendo formalmente nella documentazione ufficiale, Ganci aveva interessi diretti nella Camporeale costruzioni srl che apparteneva a Salvatore Corso, di fatto un prestanome. Ma perché Ganci e questa srl sono strategici? Perché è proprio da un cantiere della Camporeale, all’epoca situato proprio all’indirizzo di Palermo dove oggi si erge l’appartamento acquistato da Genchi e dalla moglie, che partono le indagini del capitano Ultimo, l’ufficiale dell’Arma che ha arrestato Riina nel 1993. Come lo stesso Ultimo ha avuto modo di ricordare anni dopo, lui e la sua squadra misero sotto osservazione quel cantiere in cui spesso e volentieri Ganci si ritrovava con i suoi fedelissimi. È da lì, in sostanza, che parte tutta quella serie di osservazioni, ascolti e pedinamenti che successivamente consentono di arrestare Riina.

Insomma, rebus sic stantibus era ovvio che la Camporeale finisse sotto sequestro. Ed è proprio nel periodo in cui sulla società insiste la misura che Genchi effettua gli acquisti di immobili un tempo in pancia della srl. Acquisti che sono tanti, perché dopo quello del 3 giugno del 1999, Genchi torna alla carica. E il 15 dicembre del 2000, attraverso la sua società Csi (vedi ItaliaOggi di ieri), incamera diverse porzioni di uno stesso fabbricato, ubicato nello stesso indirizzo delle due cantine comprate l’anno prima. Questa volta si tratta di un appartamento adibito a uffici e studi privati di 6 vani, che viene acquistato dalla Camporale srl, e di un altro appartamento della stessa destinazione, di 4 vani, che viene rilevato dall’Immobiliare Sorini srl. Passa meno di un anno e il 31 luglio del 2001, sempre allo stesso indirizzo e sempre tramite la Csi, Genchi acquista dalla Camporeale anche un’autorimessa di 45 metri quadrati.

Tutti questi immobili, è il caso di ribadire, sono stati acquisiti da Genchi e dalla sua Csi dall’amministratore giudiziario della Camporeale srl nominato dal tribunale. In un secondo momento, per la precisione il 25 settembre del 2001, la società un tempo riconducibile a Ganci è stata dissequestrata. La legge sulla confisca dei beni mafiosi stabilisce che per tutto il periodo del sequestro gli stessi beni non possono essere ceduti, al massimo assegnati a qualche onlus o al comune per finalità sociali. Genchi li ha acquistati lo stesso. Ha fatto premio la circostanza che sotto sequestro c’erano le quote della società, non i suoi beni. Un cavillo, che però ha consentito al superconsulente informatico di perfezionare gli acquisti.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.