Massimo Bottura e Gianfranco Vissani chef d’Italia

da www.teleturismo.it
Enzo Di Giacomo

Dalla troika Beck-Bottura-Vissani del 2013 si è passati al tandem Bottura-Vissani del 2014: sono Massimo Bottura (Ristorante “Osteria Francescana”, Modena) e Gianfranco Vissani (“Vissani”, Baschi) i due chef vincitori delle “Tre Forchette” nella nuova guida “Ristoranti d’Italia 2014” del Gambero Rosso. Scende dunque dal podio Heinz Beck de “La Pergola de l’Hotel Rome Cavalieri”, ma rimane pur sempre nella top five.
Ma si sta preparando anche la guida in lingua inglese, tanto la nostra ristorazione oramai è rinomata nel mondo. Guida che verrà consegnata in tutti quei Paesi nei quali il Gambero Rosso si fa promotore della cultura enogastronomica. «Nel mondo oggi si parla sempre più di cucina italiana e di vino e per questo dobbiamo incrementarla per portare sempre più turisti enogastronomici in Italia – ha dichiarato Luigi Salerno, direttore generale del Gambero Rosso -. Anche perché il settore agroalimentare rappresenta il 30% del Pil».
E’ la 24° edizione della guida con 2076 indirizzi selezionati, e 196 novità recensite e con il miglior servizio di sala. Una guida che si avvale di numerosi qualificati collaboratori disseminati lungo la penisola per scandagliare, selezionare e proporre il meglio della cucina italiana. Che sta manifestando una crescita di chef autorevoli anche nelle strutture alberghiere.
La Lombardia è la regione leader con ben 5 locali che detengono il primato delle “Tre Forchette”, seguita dal Veneto e dall’Emilia Romagna con 3, dal Piemonte e Toscana con 2. Certamente in questa classifica non può dirsi che sia racchiuso il tesoro della gastronomia italiana soltanto nelle cinque regioni, perché si farebbe torto alle restanti regioni di un deficit di elevata gastronomia. Che è di qualità, di prorompente qualità, in quasi tutta la penisola. «Ci sembra che la qualità sia cresciuta più che dei prezzi (che anzi, in molti casi hanno subito un ritocco verso il basso): buon segno – scrivono i curatori della guida Claudia Barra e Giancarlo Perrotta -. Così come sono sempre più diffuse formule di ristorazione poliedriche nell’intento di dare più opportunità (pure di spesa) alla clientela. La ristorazione italiana – proseguono i responsabili della guida – continua a muoversi bene, nonostante gli anni di crisi economica e calo dei consumi».
Il segreto del successo per Gianfranco Vissani? «I cuochi devono far pressione sul territorio. Valorizzare formaggi e salumi eccellenti e sconosciuti. Grana e Parmigiano girano il mondo, noi dobbiamo puntare sul pecorino calabrese, quello sardo, di Farindola, il Ragusano, le specialità valdostane. Con questi gioielli di territorio si vince». Indicazioni dettate dal buonsenso, dall’esperienza, dalle capacità di uno chef che percorre la penisola per promuoverla e valorizzarla. Non soltanto in Italia, ma nel mondo.
Ci piace sottolineare le dichiarazioni che Massimo Bottura ha rilasciato all’Ansa il 6 maggio: «L’agroalimentare e il turismo devono essere una cosa sola. Basti pensare che secondo un sondaggio del New York Times i viaggiatori scelgono la destinazione Italia in primis per l’arte, e per la cucina come secondo fattore. Sono sicuro che ci sarà il Rinascimento della cucina italiana perché, girando per il mondo, ha riscontrato più consapevolezza. I grandi gourmet hanno ricominciato a venire in Italia e hanno capito che qui non c’é il sapore omologato dei ristoranti italiani all’estero. L’Italia ha una dispensa di sapori talmente ampia, oltre 1600 prodotti tradizionali, che basta pescare per avere idee. Sono un cuoco italiano, esprimo il nostro Paese, le nostre memorie, le grandi materie prime» ha concluso il principe degli chef italiani (con Vissani) secondo la guida del Gambero Rosso.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.