Berlusconi resta il più ricco. Ma in un anno perde 30 milioni

di OSCAR CROMATO

Silvio Berlusconi resta il più ricco tra i parlamentari seppure abbia sperperato gran parte del reddito. Nel 2010, infatti aveva dichiarato 48 milioni. Nel 2011 i milioni erano scesi a 35,4. Nel 2012 c’è stato un vero tracollo: il reddito dichiarato è sceso a 4,5. Più di 30 persi in un solo anno. Effetto crisi devastante per l’ex Cavaliere e l’ex senatore che resta tuttavia di gran lunga il più ricco tra i parlamentari.
Nella lista dei più ricchi, l’imprenditore italo-americano (nato in provincia di Cosenza, ma residente a Chicago) Renato Turano occupa il secondo posto. Il senatore Pd, eletto nella circoscrizione America settentrionale e centrale, al fisco statunitense ha dichiarato un reddito lordo di 4.022.966 dollari. Al terzo posto c’è l’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, con 2.173.781 euro di reddito dichiarato. Sopra il milione di euro anche Salvatore Sciascia (1.010.823 euro), consulente del lavoro e revisore contabile.
Con 147mila 681 euro di imponibile per l’anno fiscale 2013 Stefania Prestigiacomo risulta la più ricca delle deputate azzurre. Spulciando le dichiarazioni dei redditi pubblicate sul bollettino di Montecitorio, si scopre che l’ex ministro del Berlusconi IV si colloca al primo posto, seguita dalla coordinatrice regionale di Fi in Calabria Jole Santelli con 121mila 590 euro e dal vicepresidente vicario dei deputati, Maria Stella Gelmini con 108mila 511 euro. Poi Michaela Biancofiore con 103mila 421 euro e tre azzurre che sono a pari merito: la leader dei giovani forzisti, Annagrazia Calabria, Gabriella Giammanco ed Elvira Savino hanno guadagnato la stessa cifra di 98mila 471 euro. Fanalino di coda due big come Mara Carfagna (con un imponibile di 94mila 095 euro) e Daniela Garnero Santanchè con 76mila 604 euro, che possiede due case a Milano ed è titolare del 90% di Visibilia srl (di cui è amministratrice unica); del 100% di Immobiliare Dani srl e Dani comunicazione srl (di cui è amministratrice unica).
Il presidente del Gruppo delle Autonomie e capogruppo di Svp, Karl Zeller, è il più ricco tra i presidenti dei gruppi parlamentari a Palazzo Madama. Nel 2012 il suo reddito è pari a 383.826 euro. A chiudere la classifica c’è invece l’attuale capogruppo di M5S, Maurizio Buccarella, con 8.024 euro.

5 Stelle di povertà
Sono molti i deputati dei 5 Stelle che nel 2013 non hanno presentato la dichiarazione dei redditi. I 5 Stelle sono i deputati con i redditi complessivamente più bassi e tra di loro molti, prima di entrare in Parlamento, non guadagnavano nemmeno un euro. Tra questi anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Mentre Alessandro Di Battista, uno dei leader del movimento, dichiara di aver guadagnato solo 3.176 euro.

Grasso più ricco della Boldrini
Pietro Grasso, seconda carica dello Stato, ha un reddito imponibile di 176.499 euro, mentre la presidente della Camera, Laura Boldrini, si è fermata a 6.314 euro più 94.304 percepiti in qualità di funzionario dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) e non soggetti alla tassazione italiana “in base agli accordi regolanti il regime fiscale dei funzionari di organismi internazionali”. La somma ricevuta dalle Nazioni Unite era in dollari (121.340,61) e, precisa la presidente della Camera, “non è soggetta a imposizione nazionale in base agli accordi regolanti il regime fiscale dei funzionari di organismi internazionali”.
In attesa delle dichiarazioni di Matteo Renzi e dei ministri Pier Carlo Padoan (Economia), Federica Guidi (Sviluppo), Giuliano Poletti (Lavoro) e Maria Carmela Lanzetta (Affari Regionali), per ora il ministro più ricco è quello delle Infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi, e la più “povera” risulta Maria Elena Boschi, titolare delle Riforme costituzionali. Lupi (Ncd) nel 2013 ha dichiarato 282.499 euro. Mentre l’imponibile nella dichiarazione dei redditi della Boschi è di 76.259 euro, che possiede venti azioni della Banca Etrusca e della Bcc Val d’Arno. Alfano ha dichiarato 105.186; Franceschini 200.861; Casini 86.713; Lorenzin, Orlando e Madia 98.471; Brunetta 178.756; Bombassei 845.813; Bossi 172.783.

Bombassei potrebbe fare la Mille Miglia da solo
L’industriale è un collezionista di auto storiche e ha un super yacht
Fitto è proprietario di 11 immobili

Si parla tanto di auto blu dei politici da tagliare e poco delle vetture che senatori e deputati hanno nel proprio garage. In verità non è che stiamo parlando di Ferrari o Porsche. Tuttavia il caso di Alberto Bombassei, presidente della Brembo che ha dichiarato un imponibile lordo di 845.813 euro, versando all’erario 354.658, merita di essere segnalato. In pratica l’industriale ha nel garage tante di quelle vetture storiche che potrebbe partecipare da solo alla Mille Miglia. Dalla dichiarazione consegnata alla Camera risulta che possiede sette auto storiche, fra cui una Jaguar del 1937. Bombassei è un appassionato di vetture d’annata, oltre a una Jaguar del 1933 ne possiede un’altra del ‘55, una del ‘72 e tre Mg (del ‘54, del ‘58 e del ‘74). Fra le automobili moderne, lo appassiona solo la Nuova Cinquecento, di cui possiede un esemplare recente. Bombassei è anche proprietario di un super-yacht Navetta 33.
Per contro il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che ha denunciato 98.471 euro, possiede un appartamento a Roma, un box e tre fabbricati in nuda proprietà sempre nella Capitale di cui due per metà superficie. Dal 2009 il ministro guida una Fiat Panda. Mentre Dario Franceschini, ministro della Cultura, possiede una moto Bmw del 1979. Quanto al parco auto, Santanchè, Savino e Santelli non hanno auto, mentre Carfagna guida una Fiat 500 del 2009, Prestigiacomo ha una Vespa Piaggio e una Lancia Y. Nel garage della Gelmini ci sono una Bmw e una Fiat 500, mentre in quello della Giammanco una Lancia Y. Biancofiore preferisce muoversi con una Smart.
Renato Brunetta, ha denunciato 178.756 euro di reddito imponibile e risulta proprietario di un terreno sulla Costiera amalfitana, a Ravello, e cinque case: una a Venezia, una a Roma, una sempre a Ravello, una a Monte Castello di Vibio (Pg) e una a Riomaggiore (Spezia). Il capogruppo azzurro ha anche tre auto: una Fiat 110 F del 1968, una Lada Vaz2121 Niva dell’89, fuoristrada russo e una jeep Wrangler del ’96.
La Boschi ha invece una Mercedes classe D del 2011. Raffaele Fitto, deputato di Forza Italia, ha dichiarato 104.931 euro di imponibile e risulta possedere undici immobili tra Lecce e provincia, tre fabbricati in comproprietà, tre terreni, un gommone Stilmar 26 open, una Jaguar, un’Audi A4 e una Fiat Multipla.
E.D.

Redditi dei parlamentari: Berlusconi nel 2012 scende da 35 a 4,5 milioni
Il presidente di Forza Italia – decaduto da senatore – resta il più ricco tra i leader. Tra i ministri vince Lupi con 282mila euro, ultima la Boschi con 76mila. Il presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso, ha guadagnato invece 176mila euro, Laura Boldrini (Camera) si è fermata a 6.314 più 94mila euro da funzionario Onu. Brunetta ha in garage una Lada Niva sovietica, Lupi una Jaguar. Tra i più “poveri” i Cinque Stelle, molti dei quali a reddito zero

Fra i leader di partito che nel 2012 sedevano a Palazzo Madama, Silvio Berlusconi si conferma il più ricco. In base alla dichiarazione dei redditi del 2013, relativa al reddito percepito l’anno prima, l’ex presidente del Consiglio – decaduto nel novembre scorso dalla carica di senatore – ha avuto un imponibile pari a 4,5 milioni di euro. Per il presidente di Forza Italia si tratta in realtà di un vero e proprio crollo, perché nel 2011 il suo reddito era stato di 35,4 milioni e l’anno prima aveva superato i 48 milioni. Ma quella cifra gli permette comunque di lasciarsi alle spalle i vertici delle altre formazioni politiche: dall’attuale segretario di Scelta civica e ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, con i suoi 117.671 euro, al presidente di Ncd e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a quota 105.186. Per non parlare del leader dell’Udc e presidente della commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, che al Fisco ha dichiarato 86.713 euro.
Fra i parlamentari più ricchi figura Alberto Bombassei, presidente della Brembo. L’industriale, che nei giorni scorsi ha lasciato la presidenza di Scelta Civica, ha dichiarato per il 2012 un reddito lordo di 845.813 euro, versando all’erario 354.658 euro. Dalla dichiarazione consegnata alla Camera risulta che Bombassei possiede più di 37,7 milioni azioni Brembo, detenute attraverso la Nuova Fourb di cui ha il 40% di usufrutto. Appassionato di auto storiche, in garage conserva tre Jaguar del 1933, ’55 e ’72 e tre Mg (del ’54, del ’58 e del ’74). Bombassei è anche proprietario di un super-yacht ‘Navetta 33′.
Poveri a Cinque Stelle. Sono molti i deputati del Movimento 5 Stelle che nel 2013 non hanno presentato la dichiarazione dei redditi. I grillini sono i membri della Camera con i redditi complessivamente più bassi e tra di loro molti, prima di entrare in Parlamento, non guadagnavano nemmeno un euro. Tra questi anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Mentre Alessandro Di Battista, uno dei leader del movimento, dichiara di aver guadagnato solo 3.176 euro.
Zeller (Svp) primo tra i capigruppo al Senato – Il capogruppo al Senato con il reddito più alto risulta essere Karl Zeller (Südtiroler Volkspartei – Per le Autonomie) con 383.826 euro, seguito da Luigi Zanda (Pd) con 142.873 euro, Massimo Bitonci (Lega) con 106.774 euro. Sotto il podio si collocano Maurizio Sacconi (Ncd) con 104.976 euro, Paolo Romani (Forza Italia) con 101.003 euro, Lucio Romano (Per l’Italia) con 71.992 euro, Mario Ferrara (Gal) con 46.945 euro, Loredana De Petris (gruppo misto-Sel) con 25.174 euro e Gianluca Susta (Scelta civica) con 21.038 euro. Chiude la classifica dei dieci capigruppo l’avvocato e neo presidente del gruppo M5S Maurizio Buccarella con 8.024 euro di imponibile.
Grasso batte Boldrini – Quanto ai presidenti di Camera e Senato, Pietro Grasso – seconda carica dello Stato – ha inserito nella dichiarazione un reddito imponibile di 176.499 euro, mentre la presidente della Camera, Laura Boldrini, si è fermata a 6.314 euro più 94.304 euro percepiti in qualità di funzionario dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) e non soggetti alla tassazione italiana ”in base agli accordi regolanti il regime fiscale dei funzionari di organismi internazionali”. La somma ricevuta dalle Nazioni Unite era in dollari (121.340,61) e, precisa la presidente della Camera, “non è soggetta a imposizione nazionale in base agli accordi regolanti il regime fiscale dei funzionari di organismi internazionali”. Per quanto riguarda le spese elettorali sostenute dalla Boldrini nella campagna elettorale dello scorso anno (di cui è obbligatoria la rendicontazione) la presidente dichiara di aver speso 5.708,70 euro.
Tra i ministri vince Lupi – In attesa delle dichiarazioni di Matteo Renzi e dei ministri Pier Carlo Padoan (Economia), Federica Guidi (Sviluppo), Giuliano Poletti (Lavoro) e Maria Carmela Lanzetta (Affari Regionali), per ora il ministro più ricco è quello delle Infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi, e la più “povera” risulta Maria Elena Boschi, titolare delle Riforme costituzionali. Lupi (Ncd) nel 2013 ha dichiarato 282.499 euro. Possiede solo una macchina, una Fiat 500 del 2008, e una quota di 50 euro, in qualità di socio fondatore, della cooperativa Tempi. Non ha terreni o immobili e si è autosospeso dall’incarico di amministratore delegato di Fiera Milano Congressi il 3 maggio 2013. Nel 2012 ha dichiarato un risparmio amministrato pari a 36.871,87 euro (32mila in Btp e 4.365 come controvalore di quote della Fiera di Milano) e ha speso 58.996,44 euro per la campagna elettorale. Boschi ha invece avuto un imponibile di 76.259 euro e ha dichiarato il possesso di una Mercedes classe D del 2011 e di venti azioni della Banca Etrusca e della Bcc Val d’Arno. Non ha indicato però le spese elettorali sostenute per la campagna politica (“Non sono in grado di quantificarle”, scrive in una nota). Dario Franceschini, ministro della Cultura e deputato Pd, è il secondo ministro con redditi oltre i 200mila euro: per la precisione 200.861 euro. Per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, le entrate sono invece ammontate a 98.471 euro, lo stipendio standard da deputato. Identico a quello dichiarato da Andrea Orlando, Giustizia, e Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, che guida una Fiat Panda e possiede un appartamento a Roma, un box e tre fabbricati (due solo per metà superficie) in nuda proprietà. Lorenzin, che non possiede case, ha invece una Lancia Ypsilon del 2005. Roberta Pinotti, ministro della Difesa, ha dichiarato 110.603 euro, e Maurizio Martina, che guida il dicastero dell’Agricoltura, poco più di 102mila. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha guadagnato 97.492 euro, mentre il reddito imponibile 2012 del ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, è stato di 81.871 euro. La dichiarazione dei redditi di Federica Mogherini, titolare degli Esteri, riporta entrate per 109.117 euro,
Una Lada Niva nel garage di Brunetta. E Lupi guida una Jaguar – Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, ha denunciato 178.756 euro di reddito imponibile e risulta proprietario di un terreno sulla Costiera amalfitana, a Ravello, e cinque case: una a Venezia, una a Roma, una sempre a Ravello, una a Monte Castello di Vibio (Pg) e una a Riomaggiore (Spezia). L’esponente azzurro ha anche tre auto: una Fiat 110 F del 1968, una Lada Vaz2121 Niva dell’89, fuoristrada russo – evoluzione della mitica Zhigulì – prodotto negli stabilimenti di Togliattigrad, e una jeep Wrangler del ’96. Brunetta per la campagna elettorale dello scorso anno ha ricevuto un contributo 10 mila euro. Tra i capigruppo, l’ex ministro è però solo terzo nella classifica dei redditi: l’oro va a Lorenzo Dellai, a capo dei Popolari per l’Italia, che ha dichiarato 193.299 euro. Giuseppe Brescia, capogruppo dei Cinque stelle, non ha invece presentato la denuncia dei redditi 2013 e risulta proprietario solo di una Renault Modus. Dellai è seguito da Andrea Romano, capogruppo di Scelta civica, che ha denunciato un imponibile di 186.095 euro. Giancarlo Giorgetti della Lega è a quota 133.907 euro, Pino Pisicchio del gruppo Misto a 129.758 euro, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia a 106.944 euro, Nunzia De Girolamo del Ncd a 98.471 euro, Roberto Speranza del Pd a 35.895 euro e Gennaro Migliore di Sel a 20.124 euro.
Raffaele Fitto, deputato di Forza Italia, ha dichiarato 104.931 euro di imponibile e risulta possedere undici immobili tra Lecce e provincia, tre fabbricati in comproprietà, tre terreni, un gommone Stilmar 26 open, una Jaguar, un’Audi A4 e una Fiat Multipla. L’ex governatore della Puglia ha dichiarato, inoltre, di aver versato come spese elettorali oltre 30mila euro.
Bossi & the Family. Un ex leader di peso, il fondatore della Lega Umberto Bossi ha denunciato 172 mila 783 euro. Secondo il bollettino della Camera, il senatur ha 4 terreni e un fabbricato a Gemonio in comproprietà con la moglie Manuela Marrone. L’ex segretario del Carroccio, ora deputato, non ha auto a lui intestate, né azioni o quote di società e non ha sostenuto nessuna spesa elettorale per le ultime politiche. Marrone, invece, oltre ai 4 terreni e al fabbricato in comproprietà con il marito, possiede al 100% 2 fabbricati e 5 terreni nel Brenta, in provincia di Varese, e un terreno sempre a Gemonio. Lady Bossi guida dal 2007 una Panda. Roberto, il figlio del senatur (secondo la ‘dichiarazione relativa ai figli consenzienti’) possiede una Daimler Chrysler immatricolata nel 2005.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.