Sono i video online la vera Champions di Mediaset. I contenuti sul web, l’acchiappa spot

Ha presentato i nuovi palinsesti con tanto di slide. Alla Renzi, per intenderci. Poi ha esordito dicendo che tifa per le riforme. Da fare subito e bene. Il nuovo corso di Pier Silvio Berlusconi è cominciato. All’insegna della fiducia nel nuovo governo e in quella ripresa economica che sconfigga la crisi. Una crisi che – ricorda il vicepresidente di Mediaset – ha costretto l’azienda di Cologno Monzese a rinunciare a 620 milioni di euro in due anni. Alla faccia dei 15o sottratti al cassiere Rai. L’euforia è dettata da un risultato e un investimento particolarmente apprezzati dagli inserzionisti pubblicitari. A cominciare dai video sul web. In questo campo Mediaset la fa da padrone. Il 75% del tempo passato sui media, il cosiddetto media time budget, è dedicato al consumo di video televisivi. La tv genera ascolti e il web li moltiplica. I contenuti video conquistano il 60% degli investimenti pubblicitari. Mediaset è il primo editore video su internet in Italia. «Lo è di gran lunga – sottolinea Pier Silvio – nel 2014 stimiamo di arrivare alla bellezza di 700 milioni di video visti. Con oltre 2 milioni di video al giorno, nel 2014 stiamo crescendo del 100%». Nei video visti online Mediaset da sola vale più di tutti gli altri editori messi assieme. Grazie anche al meteo. Poi c’è il calcio. Dal 2015 c’è la Champions League in esclusiva e questo consentirà lo spostamento di diversi abbonati da Sky a Mediaset Premium. È vero che quest’anno la pay del Biscione è rimasta senza la Coppa dei Campioni ma c’è Canale 5 che il mercoledì potrà trasmettere in chiaro e in esclusiva una gara di Juve, Roma o Napoli. Quest’anno c’è pure l’Europa League su Italia 1. Anche sulla serie A dal 2015 Premium resta competitiva perché avrà le migliori 8 squadre.

I palinsesti del Biscione

Squadra che vince non si tocca. Soprattutto se devi giocare la Champions. Pier Silvio Berlusconi e il suo management lo sanno bene. La nuova stagione di Mediaset schiera ai nastri di partenza tutti i programmi che nella scorsa annata hanno portato a casa il successo nella sfida degli ascolti. Conferma anche per tutti i big. Compresa Alessia Marcuzzi al Gf. E Maria De Filippi che ora si dovrà fare in 4. Se occorrerà qualche sostituzione si farà nel corso della stagione. Soprattutto nei programmi di informazione. Ma per essere davvero super qualche innesto serve.

I nuovi format
Oltre ai film in anteprima tv assoluta (il più atteso è Sole a catinelle di Checco Zalone, ma ci sono anche Tutta colpa di Freud, Sapore di te, Venuto al mondo, Quello che so sull’amore, Ci vuole un gran fisico e Buongiorno papà) ci sono sei format definiti di avanguardia che irrompono nella nuova stagione delle reti Mediaset. A cominciare da L’Isola dei famosi, il reality tanto caro a Simona Ventura che andrà in onda in primavera su Canale 5 e che a oggi non ha ancora un conduttore (o una conduttrice). Per proseguire con la nuova fatica di Maria De Filippi che con Fascino ha prodotto Tù sì que vales, il nuovo talent del sabato sera con la stessa De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi. Un format Endemol che ha riscosso un notevole successo in Spagna. Gli altri nuovi format della prossima stagione sono Goggle-Box con la tv commentata da famiglie italiane; The Secret Millionaire, il milionario che prova a fare il volontario; The Audience, prodotto da Magnolia, con 50 persone che seguono la vita di una persona per aiutarla a decidere. Tra i nuovi format ci sono anche The Rising Star (una produzione Toro) e Shark Tank. Il primo è un altro talent musicale che punta molto sull’interattività con il pubblico che decide. Chissà come sarà contenta la De Filippi ora che ad Amici si aggiungono altri amici (o nemici?). Il secondo vede protagonisti i giovani che hanno un’idea e cercano di convincere gli imprenditori a crederci. Anche Italia 1 avrà un nuovo format che vede protagonisti i giovani. Si tratta di Centoventi, con altrettanti ragazzi che si confrontano su temi di attualità. Comunque va detto che il tanto atteso Rising star negli Usa è stato un flop (solo 5 milioni di spettatori e il 5% di share alla prima, la seconda è ulteriormente calato. A differenza di The voice, la cui prima puntata trasmessa su Nbc registrò l’ascolto record di quasi 12 milioni di spettatori pari al 13% di share (target 18-49 anni). L’esordio di The X Factor su Fox ottenne 12.490.000 spettatori con il 12% di share (target 18-49 anni). Anche il reality The Audience fu un flop in Germania (cancellato dopo una puntata) e in Gran Bretagna. Sono soltanto delle curiosità perché non sta scritto da nessuna parte che il pubblico televisivo sia tutto uguale. Anzi. Non sono poche le trasmissioni che all’estero hanno spopolato ma che poi in Italia hanno fatto flop.

Il ritorno dei vecchi format
Canale 5 punterà molte fiche su Zelig che compie
18 anni (ogni puntata con conduttori diversi, gli unici sicuri sono Rocco Papaleo e Michelle Hunziker) e su Scherzi a parte, rivisitato da Paolo Bonolis.

Gotham l’evento su Italia 1
In autunno tornano su Canale 5 i protagonisti di fiction molto seguite come I Cesaroni e Squadra Antimafia. Il piatto prevede anche Romeo e Giulietta, Il Bosco, Angeli e Solo per amore. Italia 1 punta sempre su Iene, Piero Chiambretti e Tiki Taka. Ci sarà tanto amore nell’intrattenimento con XLove e One Love. Ma l’evento più atteso in palinsesto sulla rete diretta da Tiraboschi è Gotham, il serial che andrà in onda in contemporanea con gli Usa. Con l’occasione Mediaset sperimenta il cross-casting: prime due puntate trasmesse in chiaro su Italia 1 e poi dalla terza su Premium Action. In contemporanea con gli Usa anche la serie Arrow III. Prima assoluta per Falco, Last Ship, Moschettieri, The Following II e Csi scena del crimine. Iris punta sui film (La Talpa è in prima tv), Top Crime sul giallo. Rete4 punta su cronaca e attualità (conferme per Quarto grado e Quinta colonna) e sui film di avventura e le prime visioni generaliste.

Floris si è bruciato la dote
Seppure ci fosse stata una speranza di trattativa tra Mediaset e Giovanni Floris, il conduttore di Ballarò se l’è bruciata con la dichiarazione a effetto sull’azienda di Cologno durante l’intervista a Renzi sui 150 milioni di euro (“così si fa un favore a Mediaset”). Pier Silvio Berlusconi, pur rinnovando la stima al professionista e al programma Ballarò, ha stigmatizzato che la battuta era fuori luogo.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.