Arbore, addio telecomando. Nella sua tv non serve

Metti una sera al Tiro a Volo di Roma. Si festeggiano i 20 anni del circolo. Ci sono 1500 invitati con il naso all’insù per divertirsi con Arbore e l’Orchestra Italiana. E per godersi i fuochi d’artificio, in programma tra la prima e la seconda parte dell’esibizione dal vivo. All’intervallo Renzo non si riposa. Resta sul palcoscenico, appoggia il gomito su un sostegno e inchioda lo sguardo sulle stelle pirotecniche. Come se fosse ipnotizzato da quei momenti magici. Che sta pensando quiz? Mah. Forse a Lucio Battisti che ripescò dopo la bocciatura della casa discografica? A Mariangela Melato, il suo grande amore? Al successo di Indietro tutta? Agli anni che passano? Ma ecco che all’improvviso stacca lo sguardo dai fuochi, chiama i suoi collaboratori. È come se fosse stato folgorato sulla via di Damasco. Si fa portare un foulard per proteggere la voce dall’umidità della notte. E poi l’altra giacca. La rossa. Parla con i musicisti. Un’occhiata alla consolle e alle luci. È un vulcano in eruzione. Dunque, ecco svelato l’Arbore pensiero. Ma quale nostalgia: sta pensando alla prossima canzone del suo show!

Proiettato sempre sul presente
Professionista esemplare. Un gentiluomo davanti alle telecamere e sul palcoscenico. Un poliedrico uomo di spettacolo. Un istrione. Conduttore di radio e tv, attore, musicista. Bandiera gialla, Altro gradimento, L’altra domenica, Quelli della notte, Indietro tutta, il Pap’occhio, solo per ricordare qualche titolo. Il 24 giugno ha compiuto 77 anni. Ed eccolo ancora lì con tanta energia da vendere. Sempre pronto a una posa e a un autografo con i fans (la maggior parte di sesso femminile e over 60), a una dedica musicale. Renzo è tutto quanto fa spettacolo.

Scopritore di talenti
Se non ci fosse stata la chance che Arbore gli ha concesso, chissà come sarebbe girata la carriera di Lucio Battisti. Il musicista fu bocciato dalla casa discografica e invitato a cambiare lavoro. “Con quella voce non hai nessuna speranza”, gli dissero. Ma Arbore l’ha accesa quella speranza. Lo portò a Speciale per voi e lo fece cantare. Lui che nel 1968 si presentò dicendo che avrebbe voluto scrivere canzoni per altri. “Io non ho la voce adatta”. Canticchiò un paio di brani e Arbore capì il talento. Lo costrinse con la forza a salire sul palco. Di Milly Carlucci, invece, lo showman restò colpito dal fatto che parlava a raffica. Nelle sue trasmissioni cult in Rai ha lanciato anche Isabella Rossellini, Roberto D’Agostino (come l’esperto di look), Daniele Luttazzi e tutta la band Arbore, da Mario Marenco a Giorgio Bracardi, da Marisa Laurito a Andy Luotto. Segnalò per la conduzione della Giostra del gol su Rai International una parente doc, Ilaria D’Amico. Ma i suoi fiori all’occhiello sono Nino Frassica, grande spalla in Indietro tutta e Roberto Benigni, lanciato in tv da L’altra domenica.

Un canale tutto suo
Arbore non ha voluto più cimentarsi in tv perché non condivide la programmazione attuale. Non ci sono più gli autori e i registi di un tempo. Ha ripetuto in più occasioni, fino alla nausea. La tv migliore si vede di notte.
Però non ce l’ha fatta a staccare del tutto. Ha acceso un canale streaming. Arbore channel, 24 ore in diretta sul web con video musicali, interviste e trasmissioni in cui ha preso parte. Spezzoni televisivi e cinematografici.
Forse Renzo è il primo telespettatore che per vedere la tv non ha più bisogno del telecomando.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.