Sky Italia paga la crisi della pay tv

Rupert Murdoch festeggia la vendita di Sky Italia e Sky Deutschland al colosso BSkyB. Nasce il polo della tv pay più grande d’Europa e il magnate australiano fa cassa e ora può coltivare sogni di gloria per l’acquisizione di Time Warner. Ma nemmeno Murdoch è riuscito nell’intento di vendere Sky Italia al prezzo di 5 miliardi. Del resto l’emittente satellitare si è indebolita in questi ultimi anni. Ha perso i diritti della Champions League per il triennio 2015-18. Dal 2011 a oggi se ne sono andati 200 mila abbonati. L’acquisto della Formula 1 è stata più una spesa che un’impresa. Morale della favola: Sky Italia vale 3 miliardi e non 5. E nel nostro paese la crisi sta incidendo molto sui ricavi della pay tv. Inoltre dopo il rosso in bilancio di 38 milioni del 2013, anche nel 2014 Sky Italia è andata sotto di 8 milioni. Ma il dato sui ricavi la dice lunga sulla crisi della pay tv nel Belpaese: per la prima volta Sky Italia perde ricavi e passa dai 2,911 miliardi del 2013 ai 2,846 miliardi di quest’anno, quindi con una perdita secca del 2,2%.

Ossini, il fantasma di Raiuno
Che cosa abbia combinato Massimiliano Ossini resta un mistero. Sta di fatto che ogni qualvolta che viene accostato alla conduzione di un programma di Raiuno finisce per perderlo. Dopo essere stato fatto fuori dalla prossima edizione di Unomattina, ha perso anche la possibilità di condurre A torto o a ragione, il programma che sostituirà nel primo pomeriggio Verdetto finale. Al posto di Ossini è stata scelta Monica Leofreddi.

E Infante vince la causa
“Reintegro immediato nel ruolo di conduttore o equivalente e risarcimento danni”. La sentenza del Tribunale civile di Milano inchioda la Rai: Milo Infante vince la causa contro viale Mazzini e l’azienda sarà pure obbligata a farlo tornare in video. Oltre allo stipendio percepirà 3.000 euro al mese per i prossimi due anni come risarcimento.

Vianello spegne La Rosa e Colò
A Raitre si susseguono gli addii. Dopo Giovanni Floris ecco che ora tocca ad Anna La Rosa e Licia Colò. Ora il salotto della politica sulla rete sarà a TeleCamere spente.
Riotta contattato per la direzione dell’Inkiesta
Si fa sempre più insistente la voce di un ritorno di Gianni Riotta, ex direttore del Tg1, del Sole 24 ore, sulla poltronissima dell’Inkiesta, il sito di informazione che conta 84 soci, adesso in cerca di rilancio dopo che gli ultimi due direttori hanno lasciato il mandato (Jacopo Tondelli e Marco Alfieri). Intesa Sanpaolo sta studiando un bond convertendo, un’obbligazione, per salvare baracca e burattini.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.