Neanche Verdone fa più più ridere Vianello

Ad Andrea Vianello non ne va bene una. Da quando è diventato direttore di Raitre la rete ha perso ascolti, conduttori (Giovanni Floris e Licia Colò tanto per fare due nomi) e smalto. In pratica non brilla più di luce propria come in passato. “Che barba, che noia” – verrebbe da dire – la rete non è più casa Vianello. Come se non bastasse tra capo e collo c’è da risolvere la questione di Ballarò, programma fiore all’occhiello della rete rimasto ora orfano del conduttore (Floris) e del mattatore dell’anteprima (Maurizio Crozza).
La rete è stata superata negli ascolti anche da Rai2, la rete diretta da Angelo Teodoli che sta risalendo la china degli ascolti in prima serata, anche perché non si è consegnata completamente alle repliche. Il Voyager di Giacobbo è una nuova produzione. Sono novità anche Cobra, i gialli del sabato sera e la serie King & Maxwell del giovedì. E poi c’è il traino del Tg2 delle 20,30 – diretto da Marcello Masi – che lancia la prima serata della rete sempre in doppia cifra. Al contrario di Rai3 che va male proprio in prime time. Troppo spesso finisce per perdere la dote di share che porta a casa Un posto al sole (oltre l’8%). L’altra sera neanche Carlo Verdone è riuscito a portare il sorriso sul volto di Vianello. Il film Troppo forte non ha varcato la soglia del 5%. Ha perso 4 punti di share rispetto alla soap della fascia access. È stato battuto da Canale 5, Rai 1, Rai2 e Italia 1. Peggio di Rai3 solo Retequattro e La7. Per fortuna di Vianello il daytime della rete tiene alta la bandiera. Occhio però perché se il nuovo Ballarò dovesse perdere o pareggiare il derby con Floris su La7 sarebbe uno smacco difficilmente da digerire.

La guerra di Sky
Mai come in questo caso si è assistito a una persecuzione televisiva di Sky nei confronti di Tavecchio. La tv satellitare è a fianco di Agnelli, in prima fila nell’attacco alla vecchia nomenclatura del calcio rappresentata da Tavecchio. Proprio la nomenclatura da vecchio regime è stata scomodata da Sky Sport durante un servizio mandato in onda addirittura prima della battuta di Tavecchio, che dopo la gaffe è diventato un osso tutto da spolpare. Il servizio sulla nomenclatura è stato realizzato accostando l’elezione di Bersani alle primarie del Pd al fatto che però la gente volesse Renzi. Sky ha fatto riferimento anche a come Bersani abbia fallito la missione per mettere su il governo. Che ora vede proprio il giovane rottamatore alla guida. Quindi l’invito al calcio è stato quello di non fare lo stesso errore del Pd e di non perdere tempo. Albertini è il giovane rottamatore, Tavecchio è la nomenclatura. Ogni giorno l’abbonato Sky è costretto a cibarsi una porzione della campagna NoTav. Per carità, Tavecchio se le va pure a cercare. Merita senza dubbio lo scudetto ad honorem per le gaffe, tuttavia il gioco si sta facendo davvero pesante. Neanche ai tempi di Telekabul si era così espliciti nel tirare le volate.

Pure Ponza diventa una fiction
Dopo Capri e Un posto al sole arriva una nuova fiction ambientata sull’isola di Ponza. Un set per una storia tutta italiana. L’ex Mediaset Piero Vigorelli, ora primo cittadino dell’isola pontina, nuota da qualche giorno in un brodo di giuggiole.

La Pausini
si apre al mondo
Follie d’estate. Anche se in Sudamerica non c’è il solleone, Laura Pausini si è presentata in palcoscenico senza le mutandine. Come se fosse farfallina Belen. E lo spacco si è aperto d’incanto mostrando per pochi secondi il vero show dentro lo spettacolo. Qualcuno col telefonino ha colto l’attimo e il video ha fatto il giro del mondo. Con tanto di siparietto che si apre e si chiude. Come dire, cari fan aguzzate la vista. Vedete che cosa succede a cantare Strani amori? Perfino la Pausini è diventata strana.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.