Quella Domenica così poco sportiva

Senza entrare nella polemica tra Paola Ferrari e Sabrina Gandolfi, ex e neo conduttrice della Domenica sportiva, vanno fatte alcune considerazioni dopo aver visto la prima puntata del rotocalco più longevo della Rai. La nuova edizione è partita bene con gli ascolti (1.374.000 telespettatori, per uno share del 12,41%), ma era facile pronosticarlo, visto che andava in onda al termine delle partite. La prima nota dolente è rappresentata dal confronto con lo scorso anno. Alla puntata di esordio nel 2013 a vedere Ferrari e Gnocchi c’erano 1.435.000 spettatori pari al 15.02% di share. Quindi quasi 3 punti in meno. Ma questi risultati ottenuti in avvio potrebbero a fine stagione risultare i migliori, visto che il programma ha perso molto del suo appeal. È più noioso. Si avverte la mancanza di qualche stacco con una battuta simpatica di Gnocchi (che con la Ferrari a fianco dava il meglio di sé). La Gandolfi è brava ma non conquista né il telespettatore né la telespettatrice (che non può neanche commentare trucco, vestito e scarpe, come si faceva con la Ferrari). Marco Civoli è il vero padrone di casa. Sui temi del giorno fa e disfa a piacimento. Il conduttore ombra, visto che la Gandolfi lo rispetta come si fa con un direttore o un capostruttura. Le telecamere hanno pizzicato un occhiolino strizzato in perfetta sintonia. Tardelli, televisivamente parlando, è meno provocatore di Collovati. Ancora non punge a dovere. Mondonico e Baconi viaggiano con i tempi da moviola, mentre Zazzaroni è apparso molto più nervoso del solito. Forse non si diverte più. Bisogna pur dire però che la presenza di Lotito come ospite ha affossato ogni velleità, facendo perdere alla trasmissione ritmo, simpatia e quel pizzico di pepe che dà brio. Con tanta noia, perfino Indiana Jones davanti all’Arca perduta si sarebbe addormentato.

Volano Tg1 e Tg2 della sera
Le polemiche con i cinquestelle fanno bene al Tg1 di Mario Orfeo che ormai viaggia nettamente al di sopra della soglia dei 4 milioni di telespettatori di media nei mesi estivi (nel resto dell’anno è visto da 5-6 milioni). 4.348.000 il risultato di domenica sera per l’edizione delle 20. Il 24% di share, con un +9% sul Tg5 (che quest’estate è rinvigorito negli ascolti grazie al buon traino del Segreto). Va forte anche il Tg2 della sera che nella fascia access supera i due milioni, consentendo alla rete di lanciare il prime time. Tra l’altro domenica sera la puntata di Ncis su Rai2 è stata vista da 1.989.000 spettatori contro i 1.861.000 del film di Canale 5, Tre uomini e una gamba con Aldo, Giovanni e Giacomo.

L’escamotage di Tg5 e Tg1
L’anteprima del Tg5 delle 19:56, denominata Prima pagina, è stata allungata e separata dal telegiornale per staccare in due segmenti lo share. Il tiggì del Biscione alle 20, dopo la sigla, riparte da capo con lo share che sale in media di 2-3 punti rispetto all’anteprima con i titoli. Il Tg1 invece continua a sforare di quei 2-3 minuti oltre le 20,30 per avere una media migliore. Sono diventati più di 5 durante il week-end perché a Orfeo è stato chiesto di coprire anche lo spazio riservato allo sport. Piccoli escamotage che però finiscono per danneggiare il Tg2 che quando alza il sipario alle 20,30 ha ancora viva la coda del Tg1. Morale della favola: c’erano una volta gli orari canonici dei tiggì. Oggi è un porto di mare.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.