Canale 5, non è più buona la prima

Giancarlo Scheri, il direttore di Canale 5, nei giorni scorsi ha brindato alla migliore performance degli ultimi anni negli ascolti del daytime del Biscione. Non ha fatto nessun riferimento però alla prima serata che invece è entrata dentro un tunnel. La media del mese di settembre, secondo i dati Auditel, è stata appena del 14,4% di share. La peggiore media giornaliera se si tolgono quella del mattino dalle 9 alle 12 e quella della seconda serata.

La colpa di questa fuga di ascolti va ricercata sia nei programmi che non hanno bucato il video (dai Cesaroni e da Tu si que vales, tanto per fare due esempi, obiettivamente ci si aspettava un po’ di più). Ma il pubblico del Biscione su quale canale è atterrato?
In primis bisogna fare un discorso sul digitale, in cui alcune reti non devono essere considerate più delle cenerentole perché hanno una programmazione ben curata. In seconda battuta non va dimenticata la crescita degli ascolti in prime time di Raidue. La rete diretta da Angelo Teodoli che almeno un punto buono (se non di più lo porta via al Biscione) gliel’ha portato via. Il pubblico che segue Raidue è di un target molto simile a quello che guarda la rete ammiraglia di Mediaset. In particolare si avvicina molto al target commerciale e in prevalenza è femminile. Pechino Express, Made in Sud, la Balivo al pomeriggio sono competitor del Biscione, seppure inizialmente la mission di riferimento per analizzare i dati di Raidue è Italia 1. Se a Raiuno, grazie a fiction e intrattenimento, si stappano bottiglie di champagne, la prima serata di La7 e di Raitre comincia a preoccupare. La rete di Cairo paga il fatto di aver puntato troppo sull’approfondimento politico, proprio nel momento in cui alla gente non frega più niente della politica. Morale della favola: il prime time non si schioda dal 3%, mentre il dato sulle 24 ore è anche peggiore (2,7%). Male anche Raitre, un canale che ha subito una clamoroso ridimensionamento. Ora appare imborghesita e piatta. Non ha più appeal sul telespettatore. Addirittura rischia di essere superata anche da Retequattro nella classifica share delle generaliste.

PORRO SCEGLIE LA TV
Nicola Porro lascia la qualifica da vicedirettore vicario del Giornale per accettare la vicedirezione ad personam. Da adesso in poi si concentrerà di più sulla tv. In Rai Porro ha un contratto stagionale legato al programma Virus. E non porta a casa nemmeno compensi come qualche suo collega (Giannini e Floris, tanto per fare due nomi). Quindi la sua scelta appare abbastanza coraggiosa, anche perché Virus ha fatto sì un bell’exploit giovedì scorso ma aveva Renzi in studio. Bisognerà vedere come andrà da qui in futuro. Al Giornale il ruolo di vice vicario di del direttore Sallusti è stato affidato a Salvatore Tramontano.

POVERO FLORIS
Ancora una settimana che si apre nel peggiore dei modi per Giovanni Floris. La puntata di Otto e mezzo di lunedì ha fatto poco più del 3% di share. D’accorco che c’era l’Italia su Rai1, ma a La7 stanno tutti aspettando il ritorno di Lilli Gruber come la manna dal cielo. Comunque la partita c’era anche per Del Debbio e Formigli che invece hanno tenuto fede alla loro media.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.