Ciclone Fifa, stavolta Blatter non si salverà in corner

Ladro. Scritto in tutte le lingue. Così Diego Maradona ha commentato sul suo profilo Twitter lo scandalo della Fifa in cui figura – come indagato – anche il numero uno del football, Joseph Blatter, presidente della federazione mondiale, prossimo al quinto mandato. Colui che tutti vorrebbero rimuovere dalla sua poltrona dorata ma che nessuno ci riesce. Anzi. Chiunque è animato dal sacro fuoco finisce per arrendersi a uno degli uomini più potenti del mondo. L’ultimo caso riguarda il portoghese Luis Figo, ex calciatore dell’Inter, che si era proposto come candidato ma che poi ha deciso di ritirare la candidatura. Come fanno tutti quelli che sfidano Blatter. Alle prossime elezioni che si tengono domani (ma l’Uefa ha chiesto il rinvio) c’è rimasto solo il candidato Ali bin Al Hussein, il principe giordano che ovviamente conta come il due di coppe quando regna bastoni. Ora però le accuse sono pesanti. Il mondo del calcio mondiale trema. Si parla di magheggi e mazzette per assegnare i mondiali, giri loschi su diritti tv e sponsorizzazioni. Soldoni quindi, non bruscolini. Due vicepresidenti della Fifa sono finiti in manette per corruzione e Blatter figura – in buona compagnia – tra gli indagati nell’inchiesta dell’Fbi.
PADRE PADRONE
Il 79enne colonnello svizzero è da 17 anni inamovibile dalla poltrona della Fifa. È il padre padrone del calcio mondiale, un mondo che macina affari e miliardi. Blatter è un collezionista di scandali, anche se finora è sempre uscito pulito. Secondo le accuse ha le mani in pasta ovunque. Diritti tv, marketing, pubblicità, soldi usati per sovvenzionare i Paesi che lo sostengono, spese faraoniche degne di un capo di Stato, voci di corruzione e bustarelle, soprattutto quando c’è da decidere l’assegnazione dei Mondiali e quando c’è da firmare i contratti sul marketing. Blatter in questi anni ne ha combinate di cotte e di crude. Basta ricordare un paio delle sue numerose gaffe. Quando non si presentò a Berlino per premiare l’Italia di Lippi campione del mondo e nell’occasione in cui polemizzò con Cristiano Ronaldo dicendo che passava troppo tempo dal parrucchiere, scatenando l’ira del portoghese.

I MONDIALI NEL MIRINO
Blatter si è superato quando ha assegnato i Mondiali 2018 alla Russia e soprattutto quelli del 2022 al Qatar. Attratto da gasdotti e petroldollari ha fatto due scelte che hanno scatenato un putiferio di reazioni. Il Qatar è un Paese ricchissimo ma non vanta certo tradizioni calcistiche e soprattutto ci sono condizioni climatiche estreme, con temperature di 50 gradi. Eppure le nazionali migliori si giocheranno il titolo mondiale su quei campi infuocati (è proprio il caso di dirlo). Blatter ha addirittura pensato di giocare a Natale, sospendendo per un mese tutta la stagione dei club, nel pieno dello svolgimento. Campionati, coppe europee ai box. Ovviamente la decisione è stata presa come un delirio di un uomo il cui abuso di potere diventa devastante. Organizzare un Mondiale di calcio costa 13 miliardi di dollari. Chissà quanto costa corrompere i delegati per assegnare l’organizzazione a un Paese. Ce lo dirà l’inchiesta.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.