Il cinema italiano trainato da Medusa. Dal cinepanettone a Papa Francesco: oltre 40 milioni per i film del Belpaese

Medusa Film compie 20 anni. Ma al contrario di tutti i festeggiati la società di produzione e distribuzione cinematografica i regali li fa, soprattutto al cinema italiano, che senza la manna dal cielo degli investimenti di Mediaset e RaiCinema sarebbe ancora in crisi. “I nostri sforzi compiuti negli ultimi 15 anni – spiega il vicedirettore e ad di Medusa, Giampaolo Letta – hanno permesso alle pellicole italiane di recuperare il rapporto di fiducia con il pubblico nelle sale. È come se fosse scattato un meccanismo capace di invertire la rotta e di ridare prestigio ad autori e produttori italiani. E questo per noi è un grande motivo di orgoglio”. Ma lo è anche per il cinema italiano che oltre a uscire dal tunnel in cui era finito sta vivendo un rinascimento. “Ciò accade anche all’estero – prosegue Letta – l’ultimo esempio è Cannes. A prescindere dai giudizi della giuria, va sottolineato come sia stato importante portare tre registi italiani. Con altrettanti film che possono essere venduti in tutto il mondo”. A testimonianza della nuova era c’è il capitolo export. Ci sono mercati che hanno voglia di scoprire i nuovi autori e registi italiani. Paesi che cominciano a capire che il nostro cinema non è fermo ai grandi maestri del passato, ma che si è rinnovato e che soprattutto ha tante storie da raccontare. “In questo momento c’è voglia di cinema italiano soprattutto in Francia – sottolinea Letta – ma cominciano a essere mercati abbordabili anche Spagna, Germania, Giappone, Usa (anche se questo resta sempre un mercato molto complesso). La vittoria all’Oscar de La grande bellezza ha aperto nuovi scenari. Ad esempio il film di Sorrentino è andato fortissimo nei Paesi Bassi, un mercato che in passato ha spesso ignorato le pellicole italiane”.

IL LISTINO
Ogni anno Medusa mette sul piatto 30 milioni per le produzioni, acquisto dei diritti e distribuzioni e altri 10-12 per la promozione, la pubblicità e il lancio del film. Prima della crisi si arrivava pure a 60 milioni l’anno, ma il budget più limitato di questi ultimi anni ha fatto sì che qualche produzione straniera sia stata tagliata. Il cinema italiano invece non ha subito ridimensionamenti. Nel prossimo listino ci sono film che sicuramente saranno campioni d’incasso. A cominciare dal genere commedia che vede in prima fila il cinepanettone Vacanze di Natale ai Caraibi, con il ricongiungimento di Neri Parenti e Christian De Sica. A Capodanno esce il nuovo Checco Zalone (Quo vado). Poi ci sono Belli di papà con Diego Abatantuono, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, Tirami su (il debutto in regia di Fabio De Luigi), For ever young di Fausto Brizzi (con Bentivoglio, Ferilli e Teocoli nel cast). Poi nel 2016 anche le ultime fatiche di Ficarra e Picone e del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Tra gli altri generi spiccano L’attesa di Piero Messina (l’ex aiuto regista di Sorrentino) e Chiamatemi Francesco il film su Papa Bergoglio di Daniele Luchetti che uscirà nelle sale a dicembre, in concomitanza con il Giubileo straordinario. Molto atteso anche On Air, il film sul grande successo radiofonico Lo zoo di 105 con Marco Mazzoli.

I CAMPIONI
Dal Corvo a Sorrentino e Zalone ne è passato di tempo. “Si è vero – confessa Letta – ma in questi anni non vanno dimenticati anche scommesse vinte come quelle di Tre uomini e una gamba, L’ultimo bacio e le Fate ignoranti. In pratica abbiamo battezzato autori e registi come Muccino, Ozpetek, Genovese, Aldo, Giovanni e Giacomo, Ficarra e Picone. E abbiamo avuto il privilegio di aver lavorato con maestri del calibro di Salvatores, Tornatore, Benigni, Zeffirelli, Bertolucci. Comunque Sole a catinelle resta il film più visto in Italia negli ultimi 20 anni: l’unico che ha varcato gli 8 milioni, anche se è secondo dopo Avatar per quanto riguarda gli incassi”.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.