Nessuno vuole andare più alla Rai

1fiorelloIn poche ore Campo Dall’Orto ha dovuto smaltire due delusioni. Una dietro l’altra. Salvo miracoli in extremis deve rassegnarsi a perdere i suoi due fuoriclasse con cui puntava per rilanciare la stagione autunnale della Rai, Paolo Bonolis e Fiorello, che in pratica gli hanno dato buca. Il conduttore pare abbia trovato l’accordo con Mediaset (con tanto di congruo ritocco economico sul contratto, visti i risultati ottenuti con Avanti un altro e Ciao Darwin), mentre lo showman ha preferito portare la sua Edicola che sta spopolando sul web a Sky. Inoltre Campo Dall’Orto si era pure espresso in favore di Cattelan, ma il conduttore di Sky ha un contratto blindato. Di Crozza, ma Cairo se lo tiene stretto. Morale della favola: i sogni del dg sono e restano desideri.

Dunque, stando così la situazione sorge spontanea la fatidica domanda: se le trattative non si chiudono è colpa del dg o è la Rai che non vanta più la credibilità del passato?  Tra l’altro c’è un altro problema per Campo Dall’Orto. Si chiama Carlo Verdelli. Il direttore editoriale non è un uomo che ami le mezze misure. Né uno a cui piace perdere tempo. È una persona perbene e se prende un incarico vuole portarlo a termine. Finora però la sua mano si è vista poco. Non certo per colpa sua.  È un direttore che adora fare le rivoluzioni e lasciare il segno.  Alla Rai di Campo Dall’Orto, invece, si ha l’impressione che giochi pochi palloni.  Ora vediamo che cosa accadrà con le future nomine delle direzioni dei tiggì.  Riuscirà ad avere voce in capitolo?

A oggi l’unica questione che lo ha visto al centro dell’attenzione è stata la vicenda Vespa-Riina junior. Con lui che si è immolato a responsabile del fattaccio, quando in realtà non erano certo sue le colpe.  Se dovesse proseguire questa situazione incerta e perditempo non è da escludere che Verdelli possa mollare baracca e burattini. Anzi, si ha l’impressione che stia aspettando il pretesto per piantare il dg Campo Dall’Orto.

BYE BYE SANTORO
La Società Zerostudio’s la cui maggioranza è detenuta da Michele Santoro ha acquisito il 7% della Società Editoriale il Fatto, editrice del quotidiano. Obiettivo la creazione di un laboratorio televisivo anche sul web a cura dello stesso Santoro. Quindi sembra definitivamente preclusa ogni sua possibilità di tornare in Rai. E vedrete che d’ora in poi i cannoni del Teletribuno non spareranno a salve. Così come hanno fatto molto rumore le cannonate di Cairo al Fattoquotidiano.it: “Bonolis in Rai? Non mi sembra sia servizio pubblico. A riguardo è necessario chiarirsi le idee. La tv di Stato raccoglie 700 milioni di euro dalla pubblicità, più 1.650 milioni dal canone, quindi ha un bilancio di 2 miliardi e 350 milioni di euro per fare delle cose che La7 fa in egual misura. Qualcuno mi deve dire se è più servizio pubblico il di Tg di Mentana o quello di Orfeo? O la Gruber, o Crozza, o diMartedì rispetto a Ballarò. Dei 300 milioni di euro in più di canone in bolletta, credo sarebbe giusto farne beneficiare tutte le aziende di settore che soffrono perché la pubblicità è calata”.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.