Badaloni dissanguato dalla Cinquetti. Clerici salvata dai Monopoli. Riotta non rinnega le origini. Palombelli all'arrabbiata

uscito il 13 luglio 2007ripreso da Dagospia il 13 luglio 2007Non è un periodo fortunato per Piero Badaloni, attuale direttore di Rai International ed ex giornalista del Tg1, nonché ex governatore del Lazio. Le sue vacanze in Tibet lo hanno visto finire in un ospedale militare per un malore improvviso. Smaltita la brutta avventura, si ritrova in sede con la sua direzione messa a dura prova da problemi di budget e politici. I soldi della convenzione di palazzo Chigi (diminuiti rispetto agli anni scorsi) stanno finendo. Sembra che a prosciugarli ci stia pensando il nuovo programma Italia Rai, condotto da Gigliola Cinquetti, indimenticabile vincitrice del festival del 1964 con la canzone Non ho l’età. La cantante è diventata una conduttrice televisiva e Badaloni l’ha arruolata per il suo contenitore dagli effetti speciali (scenografia costosissima). Tuttavia le due ore e mezza di trasmissione, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, stanno prosciugando il budget. Tra l’altro la Cinquetti ha un ingaggio alto per una rete che ha visto sensibilmente diminuire le entrate, anche per il calo degli abbonamenti provenienti da Stati Uniti e Canada. Per mantenere gli impegni presi con la prodiana Cinquetti (non ha nascosto le sue simpatie per Rosy Bindi alla nascita del Pd), Badaloni ha deciso di mandare a casa alcuni conduttori. A pagare il dazio sono stati il giornalista Fabrizio Gatta, la conduttrice di Sportello Italia, Francesca Alderisi, l’astrologo Rino Liuzzi e Daniela Massetti. I primi tre vicini ad Alleanza nazionale. Inoltre si è deciso di chiudere la storica radio, che andava in onda in 25 lingue, e qualcuno comincia a temere addirittura anche per il Notturno italiano. Ai piani alti qualcuno sta storcendo il naso sull’operato della gestione Badaloni e pare che si stia cercando di trovargli la conduzione di un programma su RaiUno pur di toglierlo dalla direzione di Rai International. In verità Badaloni ha l’età per entrare tra i possibili prepensionamenti che l’azienda sarà costretta a fare per ammortizzare il deficit.
I MONOPOLI SALVANO LA CLERICI. L’abbinamento della Lotteria Italia e la discesa in campo dei monopoli di Stato salvano il Treno dei desideri, la trasmissione condotta da Antonella Clerici il sabato sera. Giorgio Gori, numero uno di Magnolia, ci ha provato in tutte le maniere per convincere Fabrizio Del Noce a cambiare la prima serata del sabato con quella del giovedì che vede in onda Fuoriclasse, il programma condotto da Carlo Conti. Tanto la Clerici quanto Conti ne hanno buscate di santa ragione per quanto riguarda gli ascolti. Anche se il Treno ha più di un’attenuante (nonostante la concorrenza di Maria De Filippi è comunque il secondo programma di intrattenimento più visto su RaiUno). E come se non bastasse ecco spuntare all’orizzonte la mega fiction del giovedì di Canale 5, Il capo dei capi, che racconta la storia di Totò Riina. Una specie di colpo di grazia per chi dovrà affrontarla (Fuoriclasse già adesso non raggiunge il 20%). Da qui la manovra di Gori per salvare la sua nuova creatura. Ma l’ok allo scambio concesso da Del Noce è stato vanificato dall’intervento dei monopoli.
PALOMBELLI ALL’ARRABBIATA. Scontro Rcs tra Pino Belleri e Barbara Palombelli a Matrix. Ha destato molto interesse lo scambio di idee (alquanto pepato) tra il direttore di Oggi e la giornalista del Tg5, attenta conoscitrice dei meandri del Corriere. Alla base del contenzioso le famose foto di Silvio Sircana con il trans comprate e archiviate da Belleri. La Palombelli ha incalzato chiedendo perché quelle foto le aveva pagate e mai pubblicate. La seccata replica del direttore non si è fatta attendere e sono volate frasi come “Ma che cosa stai dicendo”, “Che non lo sai che tutti pagano”, “Anche tu sei pagata per andare in tv”. La Palombelli non ha mollato l’osso e ha risposto: “Sì, è vero. Ma io sono pagata per venire in tv, non per restare a casa, come invece hai fatto tu non pubblicando le foto”. Dopo un inizio di conversazione sotto il segno di un rispettoso “lei”, si è passati a un “tu” da duello all’arma bianca. Alla fine, comunque, un accordo tra le parti è stato trovato: la colpa è di Woodcock, un magistrato che invece di sprecare i soldi li ha fatti recuperare alla Procura di Potenza.
LE ORIGINI DI RIOTTA. Gianni Riotta non rinnega mai le sue origini. Nella puntata di venerdì scorso di Tv7 il Manifesto l’ha fatta da padrone. In studio il direttore del Tg1 ha ospitato il giornalista Valentino Parlato che ha… parlato della manifestazione della sinistra radicale. Mentre nel servizio su Cogne come esperta è stata intervistata Norma Rangeri sempre del Manifesto. Che coincidenza. Chissà se presto non vedremo qualche collega del Manifesto anche negli editoriali del Tg1, feudo conclamato per esperti di Corriere e Stampa.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.