Berlusconi fa il giudice dei giudici. Il premier si scaglia contro la magistratura di "estrema sinistra"

uscito il 17 giugno 2008Silvio Berlusconi fa l’ariete e si scaglia contro la magistratura. Quella di sinistra. E lo fa con una lettera scritta al presidente del senato, Renato Schifani. «Sono assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed economici», scrive il premier, «che sia indispensabile introdurre anche nel nostro paese quella norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello stato e alcuni organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione, per la loro durata in carica». In pratica il premier, senza mezzi termini, cita la lotta politica combattuta contro di lui dai magistrati di estrema sinistra. «I miei legali mi hanno informato», continua Berlusconi, «che quanto sostenuto dai senatori Berselli e Vizzini negli emendamenti al decreto sicurezza» – proponendo criteri di priorità per la trattazione dei processi più urgenti – «sarebbe applicabile a uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Ho quindi preso visione della situazione processuale e ho potuto constatare che si tratta dell’ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un tribunale anch’esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria». Vizzini e Berselli propongono la sospensione per un anno dei processi penali per fatti commessi fino al 30 giugno 2002 con pene detentive inferiori a 10 anni. I testi se approvati farebbero slittare il processo Berlusconi-Mills.
Non pago di quanto scritto, il premier rincara così la dose: «Mi è stato reso noto, e ciò sarà oggetto di una mia immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio (Livia Pomodoro, ndr) ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il governo che ho avuto l’onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l’altro oggi si troverebbe a poter disapplicare». Berlusconi conclude la lettera a Schifani così: «La informo quindi che proporrò al consiglio dei ministri di esprimere parere favorevole sull’emendamento in oggetto e di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare a utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello stato».

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.

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