Tg1, Simona Sala tenta la scalata al Colle. Vigilanza, c'è l'accordo per Orlando

uscito il 18 giugno 2008ripreso da Dagospia il 18 giugno 2008
E’ tempo di bonaccia al Tg1. Ma il vento può scatenarsi all’improvviso. Lo sanno bene due lupi di mare del calibro di Paolo Bonaiuti e Gianni Riotta che stanno tessendo una fitta rete di rapporti e di strategie. Politicamente ci sono da affrontare le richieste di Lega, An e Vaticano. Strutturalmente si deve riorganizzare l’organigramma interno dei giornalisti. Riotta punta molto sulla sponda Bonaiuti per conservare il suo posto di direttore del Tg1. Anche se Berlusconi qualche giorno fa si è lasciato scappare la frase sibillina: «Quel Riotta non mi convince affatto». Il portavoce di Berlusconi punta ad avere in Rai una squadra sempre più consistente di giornalisti che rispondano direttamente a lui. Di recente il sottosegretario all’editoria si è avvicinato a due giornalisti politici del Tg1 non certo vicini all’area del Pdl. Almeno oggi. I due potrebbero spiccare il volo da un momento all’altro. Sembrano già pronti sulla rampa di lancio. Il primo, Francesco Giorgino, vicino all’Udc, potrebbe diventare il nuovo capo redattore del politico. La seconda, Simona Sala, ha ottime chance per conquistare il posto di quirinalista. In corsa per seguire il presidente Napolitano c’è anche l’attuale capo del politico, Andrea Montanari, che in cuor suo sogna una poltrona da vicedirettore nei prossimi mesi, quando qualcuno degli attuali potrebbe vedersi non riconfermato il contratto.
Dal punto di vista politico ci sono però da risolvere problemi non indifferenti. La Lega vuole che venga assunta a tempo indeterminato la precaria Sonia Sarno. Il Vaticano spera che tra i vaticanisti ci sia una rimescolata (visto che Aldo Maria Valli è vicino al cardinale Martini, numero uno dell’opposizione al governo Ratzinger). An e Fini gradirebbero che nella nota politica ci fosse anche un giornalista di area Pdl, e non 5 vicini all’opposizione.
VIGILANZA. A poche ore dal voto sembra proprio che non ci dovrebbero essere problemi per la nomina a presidente di Leoluca Orlando, dell’Italia dei Valori. Pare che l’opposizione abbia trovato la quadratura del cerchio e che anche qualche membro della maggioranza sia intenzionato a votarlo. L’accordo su Orlando potrebbe fare da apripista alle altre partite, dal cda al direttore generale. E permetterebbe anche a Veltroni di dare l’ok per un consigliere di area Ds, uno in quota Margherita e un altro all’Udc. Tuttavia, la nomina di Orlando aumenterà qualche maldipancia nel Pd, soprattutto tra coloro che avrebbero visto bene la Melandri come presidente della Vigilanza.
NESSUNA POLEMICA AL GR. L’assunzione dei 6 giornalisti ex precari non hanno scaturito polemiche all’interno del Giornale radio diretto da Antonio Caprarica. «L’anzianità tra i giornalisti precari, ai fini delle sei assunzioni al Giornale Radio, è stata sostanzialmente rispettata», hanno precisato i giornalisti Luigi Massi e Massimo Barchiesi, «così ci è stato assicurato, tramite il cdr, dal direttore Caprarica. Non abbiamo motivo di dubitarne, e anzi ci auguriamo che in futuro si prosegua su questa strada, cioè rispettando le precedenze e favorendo i giornalisti a tempo determinato della testata, piuttosto che farne arrivare da fuori. Quello che però davvero ci preme rettificare è l’etichetta politica che ci viene affibbiata: etichetta del tutto inventata, che rifiutiamo in maniera netta e che offende il nostro lavoro, corretto ed equilibrato, di liberi giornalisti del servizio pubblico».
COMPLIMENTI A LUCIGNOLO. Sono circa due milioni e mezzo i telespettatori che si sono sintonizzati sul programma Lucignolo. Un ottimo risultato di share (10,65%) anche in tempi di Europei di calcio.
LA RIVOLTA DEGLI AUTORI. Acque agitate in Rai per la presa di posizione dell’Anart, gli autori radio e tv iscritti alla Siae di Roma, che minacciano scioperi e proteste in quanto di sovente vedono in onda delle «cover» dei loro programmi. Un caso che ha fatto gridare allo scandalo è stato quello di Colpo di genio, molto simile ai Cervelloni. Inoltre gli autori sono seccati perché non percepiscono compensi adeguati per le repliche delle loro trasmissioni. Repliche che ormai imperversano nei palinsesti estivi.

Marco Castoro

Giornalista. Scrivo di media, informazione e tv. Tifo Roma, sono cresciuto con le canzoni dei cantautori. I miei idoli: Totti, Al Pacino, Ancelotti e Audrey Hepburn.

2 pensieri riguardo “Tg1, Simona Sala tenta la scalata al Colle. Vigilanza, c'è l'accordo per Orlando

  1. I miei complimenti per l’articolo sulla Rai che ho trovato molto interessante e per tale ragione ho citato nel mio blog, di recente apertura, che la invito a visitare. Saluti.

  2. Forse sarebbe il caso che qualcuno alla Rai, e specie al tg1, prendesse atto che non e’ soltanto il Vaticano a sperare in un rimescolamento dei vaticanisti, ma anche molta parte del pubblico, specie cattolico, che comincia ad essere stanco delle continue critiche al Papa -palesi e velate – da parte di Valli, sia con battute in diretta tv che con articoli scritti sui giornali.
    Con tutto il rispetto per l’opinione di chiunque, da chi fa informazione pubblica ci si aspetta un diverso comportamento. E soprattutto che lasci a casa le proprie ideologie!
    Grazie dell’opportunita’ e saluti

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